Pignoramento Subire il pignoramento del proprio conto corrente è un qualcosa che non si augura a nessuno eppure, in alcune circostanze, tutto ciò può avvenire per determinate ragioni. Sebbene i motivi che possano portare gli istituti bancari ad agire come appena detto siano molto ristretti, conoscerli risulta essere sempre una buona cosa sia per evitare che questi possono verificarsi, sia per rimanere sempre informati.

Conto corrente pignorato: ecco i due casi principali in cui i soldi possono essere prelevati dal conto

Il conto corrente si configura come uno degli strumenti bancari più utilizzati al mondo. Ad oggi, in Italia, il pignoramento dello stesso può avvenire solo per determinate ragioni e soprattutto seguendo una procedura specifica che non può essere deviata in alcun modo.

Occupandoci in primo luogo dei debiti che un soggetto può avere, il pignoramento avviene attraverso una notificazione e successivamente una citazione in udienza: durante quest’ultima sarà il giudice incaricato a definire le modalità, le somme di denaro oggetto di pignoramento e, nei caso più gravi, la conclusione del contratto bancario anticipato. Può essere appurato che la banca non può assolutamente intervenire di propria spontaneatà.

In secondo luogo, il pignoramento può avvenire per una seconda categoria di debiti: quelli fiscali. Nel caso in cui il soggetto interessato non abbia saldato le cartelle esattoriali, oggi il Fisco si riserva la possibilità di prelevare il denaro direttamente dai conti correnti dei cittadini. Trattandosi di un’operazione svolta dall’Agenzia delle Entrate, in questo caso la stessa può agire spontaneamente e senza dover richiedere una previa delibera giudiziale.

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