prelievo Fisco Il Fisco è fonte di paura per milioni di contribuenti italiani che a stento riescono ad arrivare alla fine del mese. Il tema del pignoramento torna attuale nonostante la nuova azione intrapresa da Equitalia e la smentita per il sopraggiungere di una temuta patrimoniale.

Mentre il potere delle banche viene limitato dal nuovo Disegno di Legge 1712 l’Agenzia delle Entrate tenta di ottenere la rivincita sul contribuente moroso. Lo scopo è quello di arginare un fenomeno di evasione fiscale che ogni anno mette in ginocchio un intero Paese causando un buco finanziario davvero importante. Sembra che stavolta si sia trovata la soluzione. Ecco quale.

 

Fisco blocca conti e carte prima di prendere i soldi necessari dal tuo conto

Uno dei motivi per cui non conviene tenere i soldi in banca è relativo alla possibilità che il Fisco attui le procedure di prelievo forzato. Hanno valore esecutivo nel momento in cui le autorità della Guardia di Finanza accertino la presenza di fattori quali: scarsa liquidità e bancarotta imminente. In presenza di debiti insoluti l’organismo di controllo fornisce regolare preavviso e tempo adeguato per procedere alla regolarizzazione delle posizioni debitorie.

In particolare l’utente ha 60 giorni prima delle restrizioni e dei vincoli economici previsti. Il Giudice di Pace non è più contemplato con il contribuente chiamato spontaneamente a pagare le tasse entro il termine stabilito, decorso il quale attivano le cosiddette procedure di “profilazione bancaria“. Scopo ultimo di questo processo è la creazione di un rapporto di liquidità e giacenza media che attesi la necessaria liquidità secondaria.

A seguito delle analisi, ed in presenza di saldo positivo, l’ammontare richiesto sarà scalato dalla disponibilità di fondo del conto corrente o della carta di credito associata al cliente, che non potrà fare nulla per opporsi alla decisione intrapresa.

FONTEfiscobusiness
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