Convergerà in direzione delle zone più alte dell’atmosfera terrestre stagliandosi ad appena 30.000 Km dalla superficie. Se pensate possa essere una distanza di sicurezza considerate che esistono satelliti che orbitano ad altura maggiori.
A spaventare gli scienziati sono le dimensioni che palesano un corpo celeste da ben 460 metri di lunghezza per 167 metri di larghezza. Non è convenzionale rispetto agli standard circoscritti generalmente a diametri compresi tra 4 a 9 metri. Per fortuna non sarà pericoloso ma la vicinanza consentirà di studiarne la morfologia ed i movimenti con lo scopo di approntare un piano di difesa planetaria a lungo termine.
Paul Chodas – direttore del Centro per gli studi sugli oggetti della Terra del JPL – ha chiarito che:
“Apophis è un rappresentante di circa 2.000 asteroidi potenzialmente pericolosi attualmente noti“.
Lo vedremo passare dall’Australia agli Stati Uniti a partire da 13 Aprile 2029 per una rotta che seguirà la linea di congiunzione che passa dall’Oceano Indiano al Pacifico.
Secondo lo scienziato radar del Jet Propulsion Laboratory della NASA, Marina Brozovićl:
“L’approccio ravvicinato dell’Apophis nel 2029 sarà un’incredibile opportunità per la scienza. Con l’uso di elescopi ottici e radar sarà possibile osservare i dettagli superficiali di pochi metri.“