Il recente annuncio dell’amministrazione Trump relativo al ban per le applicazioni cinesi WeChat e TikTok ha provocato un terremoto in casa Apple. L’ordine esecutivo del Presidente degli Stati Uniti dovrebbe vietare a partire dal 20 settembre 2020 tutte le transazioni eseguite con la famosa app.
WeChat, un’ecosistema ad effetto boomerang
Per poter comprendere la gravità e tutti i risvolti del ban americano nei confronti di queste due app, occorre approfondire l’importanza di WeChat per gli utenti cinesi. Come suggerisce il nome, WeChat si propone essenzialmente come applicazione di messaggistica. Eppure per gli utenti cinesi è molto di più. L’applicazione in questione fa parte di un’ecosistema unico legato anche ai metodi di pagamento e soprattutto alla gestione della pratiche amministrative.
Il ban costringerebbe Apple ad eliminare l’applicazione dal suo App Store, con dei risvolti terrificanti per le casse di Cupertino. Dato che sui dispositivi Apple non è possibile installare app al di fuori dello store proprietario (se non tramite jailbreak), gli utenti cinesi si ritroverebbero esclusi da importanti funzionalità legate al loro stile di vita.
Il giro d’affari di Apple in Cina ammonta al 15% del fatturato, circa 10 miliardi di introiti. A seguito del ban si stima che gli utenti cinesi non sceglierebbero più i dispositivi americani, con un calo degli acquisti stimato tra il 25 e il 30%.
Un vero e proprio effetto boomerang per l’America. Tuttavia prima del 20 settembre c’è ancora tempo per rinviare o trattare il ban delle applicazioni con la Cina. Senza considerare che così come è avvenuto con Qualcomm e Huawei, si potrebbe trovare una qualche scorciatoia per garantire lo stesso il funzionamento di queste due applicazioni.
Il braccio di ferro tra Trump e la Cina non sta portando gli effetti sperati. Oltre a destabilizzare l’economia e l’ecosistema tecnologico, potrebbe portare un’indipendenza tecnologica da un punto di vista software e hardware in grado di destabilizzare un equilibrio che dura da anni.