Sia chiaro, non intendiamo che le banche rubano il vostro denaro o che viene perso in maniera illecita, ma che alle spalle di un conto corrente si celano tanti costi accessori che possono assottigliare l’ammontare presente sullo stesso.
Secondo una recente stima, pubblicata sul sito Proiezioni di Borsa, fra spese di gestione, inflazione e imposte (nonché imposta di bollo), il consumatore subisce una perdita pari al 18% dei risparmi presenti sul conto corrente. In parole povere, se il cliente ha accantonato 10mila euro, dopo 5 anni si potrebbe ritrovare con soli 8161 euro.
La situazione non cambia nel caso in cui il conto corrente fosse online, infatti il correntista non può evitare i cosiddetti costi di gestione, sopratutto se raggiunge una giacenza superiore ai 5000 euro (inferiormente non si paga pressoché nulla).
In questo secondo caso, tuttavia, la perdita sarebbe inferiore, a parità della somma, corrispondente appunto a 10mila euro, trascorsi i 5 anni il cliente avrebbe perso “solo” 780 euro.
Il consiglio è quindi di prestare assoluta attenzione ai costi di gestione o accessori dei vostri conti correnti, se l’intenzione è di creare un piano di accumulo, cercate di assottigliare il più possibile la perdita, in modo che non vada ad incidere pesantemente sulle cifre disponibili in un futuro non troppo lontano.