In questi ultimi decenni uno dei motori che certamente ha dominato di più la scena legata ai trasporti è sicuramente il Diesel, alimentato a gasolio e basato sulla compressione per far scattare l’accensione, ha conquistato gli automobilisti per la sua resa efficacissima ad un prezzo decisamente più contenuto rispetto a quella della benzina usata prima.
A quanto apre però il periodo d’oro per questo carburante sta per finire, infatti, a forza di sporcare l’aria, molti Paesi europei hanno iniziato delle vere e proprie campagne per toglierlo di mezzo o comunque per farne calare drasticamente l’uso.
La prossima mossa green del Governo
Il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha annunciato quale sarà la prossima mossa del Governo Italiano in funzione di tutela ambientale, si tratta del progressivo allineamento delle accise (tasse di fabbricazione) che pesano sul gasolio, a quelle più alte della sorella benzina.
Se al termine della consultazione, prevista per fine Agosto, si deciderà verso la condanna dei Diesel, allora scatterà un meccanismo automatico di rincaro che avanzerà progressivamente fino al 2030, in modo da innalzare il prezzo in modo tenue ma costante, con lo scopo di non danneggiare troppo radicalmente i fruitori del gasolio.
Attualmente il peso accise grava sul gasolio 0,617 euro al litro, contro gli 0,728 euro della benzina, al netto quindi si tratterebbe di un aumento di 11 centesimi al litro che fino al 2030 porterebbe alle casse statali un più di ben 5 miliardi.
Non rimane dunque che attendere le scelte che prenderà il Governo, equiparare le accise tra benzina e gasolio per ridurne l’uso benchè le sue nobili finalità, potrebbe comunque costituire una mazzata per tutte quelle aziende che solo stanno riprendendosi dalla crisi post Coronavirus.