Uno degli argomenti che in questo 2020 ha suscitato maggiore dibattito è sicuramente il 5G, la nuova rete dati di quinta generazione infatti ha acceso una grossa diatriba in merito alla sua sicurezza, dal momento che la community si è spaccata in due fazioni, da un lato chi è sicuro che esso non costituisca pericolo per la salute e chi invece teme che le alte frequenze possano causare problemi alle cellule del nostro corpo.
In particolare il 5G basa il suo funzionamento su una tipologia di antenne chiamate Mimo, in grado di dirigere il segnale e modularlo nella posizione dell’Host che richiede la connessione, ottimizzando così velocità e latenza, il tutto lavorando a 3 bande di frequenza principali, 700Mhz, 3600Mhz e 26Ghz.
A quanto pare il 5G e il suo arrivo ora sono una certezza indiscutibile, infatti secondo le ultime news, nel nuovo Decreto Legge, i sindaci, che in passato si sono opposti all’installazione delle antenne dedicate, ora non avranno più potere in merito e saranno tagliati fuori da ogni decisione al riguardo, ciò si traduce nella totale perdita di voce in capitolo sulle installazioni delle antenne.
Si tratta di una presa di posizione decisamente forte e radicale da parte dello Stato, il quale ha forse deciso di prendere in mano la situazione e dare una forte spinta all’innovazione anche in questo campo, forse perchè finalmente arrivato il momento di assottigliare il gap con altre nazioni dell’Unione Europea anche a livello tecnologico, dal momento che per troppi anni anche nazioni economicamente più indietro rispetto all’Italia hanno offerto un livello di progresso tecnologico superiore.