Ricevere cartelle esattoriali non è mai buon segno dal momento che indicano pendenze verso il Fisco che il contribuente deve sanare al più presto. Proprio per questo motivo è sempre bene verificare che non si tratti di cartelle impazzite o che la loro notifica non sia fuori termine rispetto a quanto stabilito dalla legge. Tutti i contribuenti hanno la possibilità di indagare sulla propria posizione debitoria ed avere il quadro sulle cartelle esattoriali ricevute come sulle pendenze fiscali.
La ricezione di una cartella esattoriale non sempre vincola all’obbligo del pagamento. Ci sono casi in cui per alcuni vizi di forma, l’atto notificato risulti non essere più valido. Inoltre, come già capitato in passato, può accadere che i governi diffondano alcuni provvedimenti governativi come il condono che cancella totalmente alcune posizioni debitorie. Tenersi aggiornati e conoscere la legge sono le migliori armi che il contribuente può utilizzare per difendersi dalle notifiche fiscali.
Cosa succede quando una cartella esattoriale risulta non valida?
Un condono recente è quello relativo all’art. 4 del D.L. n. 119/18 secondo il quale il Fisco prevede un vero e proprio annullamento di tutte le cartelle esattoriali di importo inferiore ai 1000 euro. Inoltre, come già anticipato esistono alcuni vizi di forma che possono invalidare gli atti fiscali. Tra questi, ad esempio, il superamento dei termini di notifica previsti per legge oppure l’assenza anche di un solo elemento indicativo della cartella stessa ( tipologia di tassa, importo del tributo, numero di ruolo e data etc.).
Ma una volta verificata la nullità della cartella siamo certi che il Fisco si occupi di cancellarla? Per averne la certezza è possibile accedere all’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate dove verificare la propria posizione fiscale. Da qui, compilando il modello RD1, si può fare richiesta dell’estratto di ruolo che contiene un’analisi dettagliata della relativa situazione contributiva. Qualora il documento riportasse attive cartelle esattoriali che invece dovrebbero risultare cancellate, si può richiedere l’intervento tramite PEC dell’Agenzia delle Entrate stessa.