Le banche come sappiamo sono le custodi (a tratti le padroni) di tutto il denaro del popolo italiano, dagli stipendi ai risparmi di un’intera vita, esse garantiscono infatti oltre ad un luogo sicuro, anche un mezzo per poter fruire di alcuni servizi altrimenti impossibili da sfruttare.
Purtroppo a quanto pare a sapere questo piccolo dettaglio non sono solo i proprietari del conto corrente, infatti anche l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha recentemente acquisito la possibilità di ottenere tutte le info in merito ad un contribuente per poterle sfruttare nel saldo di un debito.
I prelievi forzosi sono ora realtà
A quanto apre ora il Fisco italiano avrà dalla sua parte un’arma in più nella riscossione dei debiti contratti da alcuni contribuenti con lo Stato, infatti a seguito del nuovo decreto legge, potrà accedere ai dati finanziari dei debitori e procedere quindi, una volta acquisite le coordinate, procedere ad un prelievo forzoso dal conto corrente del debitore, ovviamente previo avviso 60 giorni prima che faranno anche da finestra per il saldo normale della cartella esattoriale.
Questa nuova possibilità ovviamente non è sinonimo di prelievi in tutti i conti correnti degli italiani, bensì costituirà una soluzione che l’Agenzia attuerà solo in casi davvero necessari, andando quindi a pignorare un conto in saldo positivo o un eventuale pagamento in arrivo che verrà spostato verso l’Agenzia.
Tutto ciò è reso possibile sia dalla nuova possibilità applicabile dal Fisco di accedere alla info dei propri contribuenti sia dalla non più necessaria approvazione di un giudice al pignoramento in conto, il quale quindi vedrà una velocizzazione della procedura in caso di attuazione.
Si tratta di una scelta presa per riuscire a recuperare tutti quei contributi non ancora riscossi, bisogno necessario sopratutto in questo periodo post pandemia, la quale altro non ha fatto se non esacerbare il bisogno di riempire le casse dello Stato.