Saremo mai pronti ad affrontare il Doomsday? I risvolti psicologici negativi della recente pandemia di Coronavirus hanno fornito una risposta sommaria alla precedente domanda. Pensare che il mondo possa finire da un momento all’altro genera angoscia e profondo sconforto tra le genti.
Nel corso degli anni si è posto risalto alle teorie degli antichi profeti. La civiltà mesoamericana dei Maya, ad esempio, aveva predetto la fine dei nostri giorni in il 21 Dicembre 2012. Teoria successivamente riformulata per il refuso storico del calendario gregoriano. Per fortuna, anche dopo lo slittamento al 21 Giugno 2020, siamo ancora qui.
Ha colpito anche la predizione di Ezechiele, secondo cui la fine della vita sarebbe giunta in concomitanza al ritorno dei pesci rosso nell’inospitale Mar Morto. Così è stato dopo gli scatti realizzati dal reporter Noam Bedein che ha suscitato grande interesse ed incertezza sull’avvenire che, nonostante tutto, stiamo ancora vivendo.
Gli scritti di Medjugorie hanno parlato del collasso del genere umano causa peccati terreni. Il male sarebbe dovuto tornare indietro sotto forma di furia degli elementi. Si era prospettata l’oscurità eterna. Teoria che, secondo molti teologi del momento, resterebbe ancora valida con il Covid-19 che potrebbe rappresentare soltanto l’inizio di una lunga catena di catastrofici eventi.
Ultimamente, infine, ci sono citate le nuove interpretazioni del Corano. Un gruppo di fedeli al culto islamico, infatti, hanno parlato del “demone tecnologico” quale causa dell’estinzione del genere umano.
Non esiste una verità assoluta ma la natura potrebbe rivoltarsi contro di noi dopo gli ultimi segnali provenienti da pandemie, terremoti, maremoti, radiazioni ed asteroidi che minacciano la nostra incolumità. Credere o non credere si riduce, per il momento, ad una scelta puramente soggettiva. Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi anni. Voi da che parte state?