A seguito della fine del lockdown, l’Italia sta attraversando un delicato periodo di transizione a due livelli, quello sanitario, che sta vedendo il ristabilirsi della normalità nei vari ospedali nazionali dopo che il Coronavirus ha messo pesantemente alla prova il SSN, e da un punto di vista finanziario, in cui il Governo sta passando al vaglio numerose possibilità per poter consentire all’economia di ripartire e per rinvigorire le casse statali senza però prosciugare il portafogli degli italiani.
Proprio in virtù di questi ultimi punti, il Governo sta prendendo in considerazione l’idea di riformare il Reddito di Cittadinanza, misura di sussidio pensata per coloro che hanno bisogno di entrare nel mondo del lavoro, il quale però necessita una revisione per garantire la sua permanenza in essere.
Il RdC entra nel PNR
L’ingresso del Reddito di Cittadinanza nel Piano Nazionale di Riforma, sancisce senza mezzi termini la sua futura rimodulazione, la quale stando alle ultime news consisterà in una sorta di ottimizzazione delle liquidità su un doppio check, il primo su base mensile ed il secondo su base semestrale.
Questo doppio check servirà per comprendere meglio le reali necessità economiche del fruitore attraverso una semplice differenza tra somma erogata e quella effettivamente utilizzata, ciò porterà poi ad un taglio della liquidità atto a fornire solo quanto necessario e reinvestire quanto risparmiato sempre sul reddito stesso, una misura di ottimizzazione.
Il Reddito di Cittadinanza quindi resterà comunque al servizio degli italiani, infatti la sua permanenza è garantita fino al 2021, ma stando a questa riforma, sicuramente continuerà ad aiutare gli italiani anche dopo.