Le auto elettriche sono ecologiche, silenziose e per certi punti di vista anche convenienti sul fronte della ricarica. Eppure ci sono delle cose che non potranno avere mai. A vincere la dura battaglia del mondo dei motori è il Diesel, nonostante gli elogi ricevuti da Governi ed associazioni per le nuove vetture ad “impatto zero”. Tra poco scopriremo il perché delle virgolette.
Diesel meglio dell’elettrico: tanto impegno per niente?
Costruttori e grandi player del mondo motori spingono sul mercato elettrico. La verità è che i tempi sono forse troppo prematuri per parlare di una rivoluzione. Ce ne possiamo accorgere dal prezzo, ingiustificato sulla base del fatto che si deve comunque mettere in conto una costosa manutenzione o sostituzione periodica delle batterie oltre le normali operazioni ordinarie per tagliandi e revisioni.
Di fatto il costo delle batterie impatta per il 60-70% sull’intero valore dell’auto. Dal concessionario è impossibile non notare l’enorme differenza di listino tra due automobili gasolio-elettrico di pari performance e dotazioni. E veniamo ad un’altra nota dolente che potrebbe fare arrabbiare parecchi automobilisti passati alle EV.
La ricarica. In certe condizioni si tratta di una vera e propria sfida, tanto per la disponibilità di colonnine che per il costo degli elettroni. Nel primo caso ci si scontra con la burocrazia che richiede ben 18 permessi per l’installazione di un punto di ricarica elettrico. Il gasolio, di contro, è rinvenibile sempre e comunque in qualsiasi area di servizio ad un costo tutto sommato ragionevole. Da questo punto di vista non c’è una vera convenienza dell’elettrico con somme che salgono parecchio in caso di ricarica rapida AC. In casa servono poi parecchie ore con la ricarica che diventa veramente conveniente soltanto se si si dispone di un’area dedicata con pannelli solari.
Neanche sotto il profilo dell’inquinamento tanto agognato c’è sfida tra le parti. Si scopre che le auto diesel emettono meno CO2 dell’elettrico considerando un ciclo medio di vita di 10 anni e 150.000 Km percorsi. E qui ritorniamo al primo punto, ovvero le batterie che causa degrado devono essere sostituite con altri esemplari compatibili che richiedono processi chimico-fisici che sfruttano il carbonio come soluzione principale.
In definitiva sembra sia ancora troppo presto per prendere scelte affrettate. Molti si sta facendo a favore della sburocratizzazione e per riuscire ad introdurre batterie da milioni di chilometri da ricaricare in pochi minuti. L’appuntamento con la rivoluzione è solo rinviato.