Telegram ospita 400 milioni di utenti ma il numero cresce giorno dopo giorno. La sua infallibilità sul piano della soddisfazione è incontestabile con funzioni che non possiamo trovare da nessuna altra parte. Dalla condivisione di grossi allegati all’uso di SuerGruppi e Bot si contrappone anche la versatilità di un trucco che per i soli utenti Android vale la possibilità di usare le chat a bolle.
La funzione, già vista per quanto riguarda i contatti Facebook Messenger, si può usare per avere l’opportunità di un accesso rapido alle conversazioni avviate. Non esiste un’opzione visibile fintanto che non si sblocchi il menu segreto che andiamo subito a scoprire.
Come sbloccare il menu segreto di Telegram per avere le chat flottanti
Anziché entrare ed uscire continuamente dall’app per rispondere ai messaggi in arrivo possiamo usare una funzione non immediatamente visibile. Ne beneficiano gli utenti del robottino verde passati al nuovo aggiornamento Telegram 6.3.0. La funzione, non attiva di default, si aggiunge proseguendo come segue.
- avviamo Telegram e clicchiamo sull’icona hamburger in alto a sinistra entrando nelle Impostazioni dell’app
- Scorriamo fino in fondo alla pagina dove appare la scritta “Telegram per Android v.6.3.0“. Teniamo premuto sopra il dito per qualche secondo fino a quando non appare un’icona di conferma. Pare non succeda nulla.
- Rifacciamo di nuovo la procedura al punto precedente per scoprire il nuovo menu di debug
- Arrivati qui abbiamo quasi finito. Clicchiamo semplicemente sulla voce “Enable chat bubbles” e il gioco è fatto.
Se la procedura precedente non fornisce riscontro è probabile che si debba attivare anche il menu di sistema Android relativo ad Opzioni Sviluppatore. Questo si ottiene, come noto, premendo più volte sulla voce “Versione Build” presente in Impostazioni > Info Dispositivo. Adesso occorre abilitare la funzionalità “Fumetti di notifica“.
Perfetto. Tutto dovrebbe essere andato a buon fine. Adesso non ci resta che testare la funzione che simula l’ambiente Facebook Messenger ed una funzionalità che risulterà attiva di default per tutti coloro che riusciranno ad aggiornare ad Android 11. Da notare che, comunque, si tratta di una funzione sperimentale che non presuppone l’assenza di problemi.