Bancomat, carte di credito, carte ricaricabili sono sempre di più al centro delle nostre vite. Il Governo, come dimostrano anche gli ultimi provvedimenti, sta puntando molto sugli strumenti di moneta virtuale per rendere più trasparenti i movimenti di denaro e per evitare riciclaggio o evasione fiscale.
Chi utilizza un Bancomat o una carta di credito è quindi costantemente sotto la lente d’ingrandimento del Fisco. Ovviamente l’ente non controlla di continuo ogni movimento effettuato con Bancomat o carte, ma segnala eventuali movimenti sospetti.
Chi ha un Bancomat ed è titolare di una partita IVA è chiamato a seguire, ad esempio, alcune regole: non prelevare più di 1000 euro al giorno e non più di 5000 euro al mese. In caso di prelievi superiori, i cittadini titolari di partita IVA dovranno giustificare le loro operazioni.
Per i cittadini senza impresa, in limite del prelievo è versato ai 10000 euro. In caso di prelievi superiori a questa somma, ci sarà una segnalazione alla Banca d’Italia che potrà procedere con ulteriori accertamenti. Il limite è valido anche per i cosiddetti prelievi frazionati.
Attenzione poi al rapporto tra le spese e le entrate. Con il Bancomat, infatti, viene applicato anche il cosiddetto Redditometro. In caso di pagamenti (anche con la tecnologia del POS) superiori del 20% rispetto ai guadagni della propria attività, l’Agenzia delle Entrate può aprire un’indagine per accertare eventuali anomalie. Anche in questo caso, il cittadino dovrà fornire chiarimenti sulle sue spese effettuate e su eventuali redditi non dichiarati.