Con il Decrete Agosto sono numerose le misure a sostegno delle famiglie italiane che risultano protratte nel tempo, tra queste il bonus a supporto delle Partite Iva. I lavoratori autonomi infatti potranno chiedere nuovamente il sussidio di mille euro purché si rispettino tempi e requisiti specifici. La volontà del governo resta quella di sostenere quella categoria di lavoratori particolarmente colpita dal lockdown come le partite Iva per le quali il bonus è stato riconfermato.
Secondo il Decreto Agosto, pubblicato il 15 di questo mese sulla Gazzetta Ufficiale, ai lavoratori autonomi è dato solo un tempo di due settimane per poter fare richiesta del bonus. Il rischio che si corre è che non rispettando i termini previsti ci sia il decadimento di tale sussidio. Dunque è importante affrettarsi nel farne richiesta, a meno che non si faccia parte di quella schiera di professionisti per i quali sono previste due diverse alternative.
Quali sono le casistiche specifiche per richiedere il Bonus Partite Iva?
Il bonus mille, così come viene definito il sussidio per il lavoratori autonomi spetta ai professionisti che possono ottenerlo attraverso due modalità. La prima prevede un vero e proprio automatismo della richiesta, nel senso che viene riattribuito a coloro che ne avevano già fatto richiesta precedentemente in maniera automatica. La seconda invece presuppone una nuova domanda che avrà però 30 giorni per essere inoltrata.
Per quanto riguarda i professionisti che sono iscritti a cassa privata, vige invece un regolamento specifico. Per coloro infatti che dimostrano di aver conseguito nel 2018 un reddito inferiore ai 35.000 euro, non è richiesto alcun requisito per procedere alla domanda di sussidio. Diversamente agli autonomi che hanno guadagnato nel suddetto anno una somma tra i 35.000 ed i 50.000 euro, il bonus è assegnato solo a fronte di un effettivo calo dei guadagni. Precisamente si parla di un’inflessione del 33% del fatturato nel primo trimestre del 2020 rispetto al 2019.