Ogni sabato sera è la stessa storia. Si esce per divertirsi un po’ dopo una settimana pesante, si sceglie di prendere l’aperitivo da menù, si inizia a bere il primo cocktail. Insoddisfatti, si continua con un secondo, un terzo, un quarto, una birra perché “tanto è leggera” e così facendo si affoga qualsiasi dispiacere. Peccato però che ad affogare vi siano anche i sensi e la lucidità. Per “controllarvi” dunque durante la sbornia, la tecnologia ha deciso di sviluppare un progetto in grado di comunicare quando si è ubriachi grazie allo studio diretto della propria andatura sul proprio smartphone. In cosa consiste?
La folle ma intelligente idea arriva da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pittsburgh guidati dal professor Brian Suffoletto, i quali ne hanno ricavato uno studio poi pubblicato sul Journal of Studies on Alcohol and Drugs. Per trarre l’idea, gli studiosi hanno ingaggiato 22 partecipanti di età compresa tra i 21 e i 43 anni e hanno somministrato loro un alcolico a base di vodka e lime ogni ora.
Successivamente hanno chiesto loro di legarsi uno smartphone alla schiena e, ogni due ore, percorrere avanti e indietro una linea retta in dieci passi. Il risultato è stato davvero soddisfacente.Il professor Suffoletto alla BBC ha comunicato: “Ogni giorno portiamo con noi dei sensori molto potenti, ovunque andiamo, grazie ai nostri smartphone. Dobbiamo imparare a usarli al meglio, mettendoli al servizio della pubblica utilità. Durante il college ho perso un caro amico a causa di un incidente in stato di ebbrezza, e in quanto medico di pronto soccorso mi prendo cura ogni giorno di persone con ferite dovute all’intossicazione da alcol acuta. Perciò, negli ultimi dieci anni ho cercato soluzioni, anche digitali, che potessero prevenire questi eventi”.
Ha poi proseguito: “Nel giro di cinque anni mi piacerebbe immaginare un mondo in cui se le persone escono con gli amici e bevono troppo, ricevono un avviso dal proprio smartphone ai primi segnali di ubriachezza, insieme a una serie di strategie per aiutarli a smettere di bere e proteggerli da incidenti alla guida, ma anche da eventi violenti e rapporti sessuali non protetti”.