Sicuramente in molti si sono posti la domanda:” Ma posso registrare una chiamata dal mio smartphone?”. La domanda è in realtà più controversa di quanto si possa pensare; oltre all’aspetto tecnico va infatti considerato l’aspetto legale per quanto riguarda il diritto alla privacy.
I motivi che potrebbero spingere a registrare una chiamata potrebbero essere molteplici; si potrebbe, ad esempio, voler registrare un principale molesto o un ufficiale che abusa della propria posizione, fino alla più semplice esigenza di conservare le informazioni che ci si è appannaggio scambiati. Per rispondere alla domanda fortunatamente ci viene in soccorso la Cassazione che ha precisato alcuni aspetti dell’argomento. La registrazione di una telefonata via smartphone è possibile ma solo ad alcune condizioni.
Smartphone: quando è possibile registrare le chiamate
Registrare le chiamate all’insaputa del proprio interlocutore è dunque possibile; ci sono però delle condizioni da rispettare. La registrazione di una conversazione via smartphone è legittima purché chi registra sia uno degli interlocutori. Tuttavia la vera discriminate riguarda l’utilizzo che si fa della registrazione stessa. Una telefonata registrata può essere utilizzata in sede legale come prova di minaccia o molestia.
Quello che invece la legge non consente è la pubblicazione dei file su un qualsiasi canale multimediale, a meno che, ovviamente, non si abbia il consenso dell’interlocutore. Dunque non è possibile la pubblicazione delle conversazioni su Facebook, Instagram o YouTube, ne tantomeno la condivisione su piattaforme di messaggistica istantanea come WhatsApp o Telegram. La pena, in caso di mancato rispetto della norma, prevede un periodo di reclusione da 6 mesi fino a 4 anni.