Il passaggio di Ztf0DxQ è destinato, nel suo piccolo, a restare nella storia; l’asteroide infatti è il corpo celeste ad aver tracciato la traiettoria più vicina al nostro pianeta senza essere distrutto, fenomeno che prende il nome di flyby. Per dare un’idea della distanza, il corpo celeste si è avvicinato fino a raggiungere i 2’950 chilometri di distanza; la Luna invece dista ben 384’000 chilometri.
Un’altra particolarità dell’evento sta nel fatto che malgrado i numerosi satelliti
e telescopi che monitorano i nostri cieli nessuno è stato in grado di individuarlo se non dopo il suo passaggio. A individuare l’asteroide il progetto astronomico polivalente Zwicky Transiente Facility; in circa un’ora a sul punto sono state condotte 6 misurazioni che sono state in grado di ricostruire la traiettoria del corpo celeste.A queste sono succedute le rilevazioni di due strutture dell’ESA Planetary Defence Office, prima quella di Tautenburg, in Germania e successivamente l’OGS telescope di Tenerife. Il motivo del mancato avvistamento è riconducibile alla traiettoria proveniente dal Sole che ha fatto da “copertura” al passaggio del corpo celeste. Gli esperti assicurano comunque che le piccole dimensioni dell’asteroide non avrebbero avuto conseguenze; in caso di contatto con l’atmosfera l’asteroide sarebbe semplicemente andato distrutto.