A lavorare al progetto dell’università londinese Xtera e KDDI Research, una società di forniture tecnologiche per le comunicazioni sottomarine e una società giapponese di ricerca e sviluppo di tecnologie innovative. Già nel 2019 la collaborazione tra la UCL e Xtera aveva portato al raggiungimento di una velocità di 74,38 Tbit/s; velocità comunque subito surclassata dai 150Tbit/s di un gruppo di ricerca giapponese.
In realtà già qualche anno fa erano stati raggiunti i 255 Tbit/s di velocità di trasmissione
; la grande differenza sta nella natura del collegamento. Per raggiungere il traguardo dei 255 Tbit/s si è sviluppato un particolare cavo composto da sette filamenti; questi filamenti, disposti ad esagono, sfruttavano la tecnica del multiplexing. Il nuovo studio invece utilizza un normale cavo per la fibra ottica semplicemente sfruttando degli amplificatori più potenti e sfruttando le nuove costellazioni di Geometric Shaping.A parlare del risultato ottenuto Lidia Galdino, principale autrice dello studio nonché docenti presso la UCL:”La velocità è vicina al limite teorico di trasmissione dati stabilito dal matematico americano Claude Shannon nel 1949“. Un risultato davvero straordinario insomma; per dare un altro metro di paragone della potenza di questa connessione basti pensare che i dati della famosa foto del buco nero, catturata nel 2017 ed elaborata nel 2019, verrebbero scaricati in meno di un’ora.