C’è chi sceglie volontariamente di non pagare multe, debiti e soprattutto bollo auto. La furbizia. L’avvenente noncuranza nell’onorare i debiti viene spesso ripagata con l’apertura di appositi contenziosi facenti capo ad un aumento del corrispettivo richiesto per effetto degli interessi di mora applicati. Ma quanto stabilito con la recente Ordinanza n. 28072/2019 crea un importante precedente storico con la disparità finanziaria che svantaggia gli italiani inclini ai proprio obblighi fiscali.
Se da un lato l’Ordinanza è stata difesa a spada tratta da personalità del calibro del leghista Matteo Salvini, dall’altra è stata violentemente attaccata da Giuseppe Conte, che in una sua recente intervista fatta ai microfoni de “Il Fatto Quotidiano” ha detto:
“Ciò crea un precedente per eventuali future problematiche legate alla gestione dei capitali. Soprassedere sulla questione debiti consente l’incentivazione del reato. Tutto ciò attua un ammanco dei capitali dello Stato ed un precedente importante nella gestione della Pubblica Amministrazione”.
Chiaro che qualcosa non funziona nel sistema fiscale italiano che, nonostante tutto, ha inasprito le procedure di rientro dei capitali inevasi con ulteriori controlli a tappeto e procedure bidirezionali per il confronto dei rapporti finanziari con le banche. Ad ogni modo, in questo caso non c’è stato niente da fare.