Ancora una volta Tesla si è ritrovata minacciata da un hacker, ma a questo giro sono riusciti a evitare l’attacco informatico. Il tutto sembrerebbe essere successo nel corso delle ultime settimane e il tutto è culminato all’inizio di questa settimana con l’arresto di un persona, un cittadino russo il cui nome è Egor Igorevich Kriuchkov.
Quest’ultimo si era recato negli Stati Uniti proprio con il compito di infettare uno dei poli produttivi di Tesla con alcuni malware. Il tentativo non sarebbe stato portato avanti dall’esterno, ma piuttosto l’uomo ha cercato un aiuto interno. Di fatti, l’hacker ha cercato di contattare un altro russo che lavorava per la compagnia.
L’offerta di Egor è stata di 1 milione di dollari, per fare cosa? Il dipendente non avrebbe dovuto fare altro che inserire nei sistemi delle Gigafactory Tesla alcuni malware. Questi avrebbero permesso all’hacker di recuperare informazioni importanti utili per ricattare l’azienda di Elon Musk. Se non avesse pagato, sarebbe stati messi online.
Tesla sotto attacco
Per fortuna il dipendente in questione aveva un’etica esemplare e di fronte a quel milione di dollari ha deciso invece di andare ad avvertire la compagnia. A sua volta, Tesla ha avvertito l’FBI la quale, all’inizio di questa settimana come già detto, ha arrestato l’hacker. Aspetto interessante della vicenda, l’hacker i collaboratori di quest’ultimo avevano già attacco un’altra compagnia a luglio con successo, CWT Group. In quel caso, la compagnia ha pagato gli hacker ben 4,5 milioni di dollari per riprendersi le informazioni sensibili; evidentemente il dipendente contatto a quel giro voleva quei soldi.