Il buon vecchio propulsore endotermico ha ancora la meglio in un 2020 di alti e bassi che sta creando non pochi dubbi sulla tipologia di auto da scegliere. Alcuni si potranno fare un’idea diversa dopo aver scoperto perché il Diesel è migliore dell’elettrico. Scopriamo perché.
Iniziamo col dire che le auto con motore a batteria costano. Quanto? Decisamente tanto considerando che non a caso gli Ecobonus e gli incentivi della Legge Rilancio prevedono fino a 10.000 euro di rimborso. A parità di allestimenti e performance una silenziosa elettrica verrà sempre a costare più di una controparte alimentata a combustibile fossile. Il prezzo di vendita non rappresenta però l’unico fattore in chiave economica. Da mettere in conto c’è anche il fattore batteria che nel complesso rappresenta spesso il 70% del costo totale del veicolo.
L’ultima considerazione fatta è vincolata alla tecnologia che implica un ciclo di vita massimo di 10 anni o 150.000 Km prima che la densità energetica risulti non idonea alle necessità del cliente. Sempre su questo piano, tra l’altro, si considera il fattore inquinamento
che a sorpresa premia il Diesel dopo le attente analisi del CEF-IFO. A Monaco di Baviera, infatti, i ricercatori hanno scoperto che per produrre una batteria è necessario usare tante risorse poco inclini alla salvaguardia dell’ambiente. Il dato è sconcertante nel confronto tra una Tesla Model 3 ed una Mercedes 220D ora uscente vittoriosa dalla disputa.Per ultima, ma non ultima, la ricarica che implica un opprimente compromesso per quel che riguarda semplicità e costo base degli elettroni. Se è vero che con la ricarica rapida i tempi per il pieno elettrico si accorciano (almeno 45 minuti) è anche vero che con un costo medio di oltre 50 cent a KW non si ha una vera e propria convenienza di listino sul rifornimento. Oltretutto la scarsa persistenza dei punti di ricarica dovuta alla burocrazia (oltre 18 permessi richiesti) limita le trasferte e le uscite ad un raggio relativamente breve.
In luogo di tutti questi motivi molti stanno riconsiderando l’ipotesi di passare ad una auto a batteria in attesa di un salto di qualità che potrebbe arrivare a breve. Le fabbriche, infatti, si stanno progressivamente convertendo all’energia green mentre si riduce l’iter per l’installazione di nuovi hotspot elettrici. Le batterie, inoltre, godranno di maggiore densità e nuove rese condizionate dall’uso di supporti di lunga durata e più ampia densità energetica. L’appuntamento con la rivoluzione è solo da rinviarsi.