Negli anni scorsi, una banca straniera, non più attiva nel nostro Paese, ha proposto a centinaia di clienti dei mutui casa in franchi svizzeri. Le famiglie, spesso, accettavano questa particolare proposta perché, essendo ormai vicini alla data del rogito, mancava il tempo per trovare un’alternativa. Il prodotto funzionava in maniera tanto semplice quanto anomala. La banca erogava il mutuo emettendo un assegno circolare in euro che il cliente utilizzava per comprare casa. Il mutuatario pagava mensilmente le rate in euro ma ogni sei mesi, la banca ricalcolava il debito sulla base del cambio tra euro e franco svizzero. Per un meccanismo perverso previsto dal contratto invece, i conguagli semestrali erano quasi sempre favorevoli alla banca.
Analizziamo un pronunciamento del Tribunale di Roma. Con l’Ordinanza 44182/2017 i giudici hanno condannato una banca a rimborsare oltre 78.000 euro ad un cliente che aveva sottoscritto un mutuo in CHF
. La famiglia aveva maturato più di 75.000 euro a titolo di “conguaglio cambio” in soli 5 anni su un mutuo di 240.000 euro. Se i clienti non avessero presentato una denuncia, in trent’anni avrebbero restituito alla banca oltre il quadruplo del costo della loro casa.Il tribunale ha annullato una clausola contrattuale e condannato la banca a rimborsare i clienti. La banca aveva quindi ordito una trappola ai consumatori: con questi mutui la casa può costarti il quadruplo senza un vero motivo. La redazione di ProiezionidiBorsa continuerà ad informare i lettori in merito alle pratiche scorrette praticate ai loro danni. Intanto, vi consigliamo un recente approfondimento relativo a 100.000 euro di commissioni non dovute applicate ad un correntista.