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Pignoramento azzera stipendi e pensioni: ecco quando succede

Nessuno si augura di cadere nell’ipotesi del pignoramento. Il termine viene usato per indicare una procedura esecutiva di esproprio dei beni mobili a danni di un debitore. Per fortuna le attuali procedure mitigano gli interventi del Fisco concedendo una blanda proroga sui termini di pagamento delle posizioni fiscali aperte a favore dello Stato. Il rinvio stabilito è di 45 giorni a partire dalla data di accettazione della modifica. Infatti, almeno fino al 15 Ottobre 2020 non dobbiamo preoccuparci di eventuali solleciti con quelle che sono le ultime ed importanti novità. Scopriamole subito.

 

Pignoramento momentaneamente inefficace su stipendio e pensione

Il Decreto attualmente in vigore si rivolge espressamente alle famiglie in difficoltà verso cui si dispone la rimozione della limitazione economica dovuta al prelievo di stipendio e pensione. In particolare le procedure precedentemente attive perdono di efficacia fino alla data precedentemente indicata. La sospensione è attiva anche per cassa integrazione ed altre indennità legate al rapporto di lavoro. Tutto tornerà a regime soltanto dal 16 Ottobre con la riattivazione automatica delle procedure.

I termini hanno effetto allo stesso modo per i piani rateali in attivo che fino alla data concordata non prevederanno il pagamento del piano di rientro dilazionato. Anche in questo caso, tutto riprenderà regolarmente a partire dal giorno indicato.

limiti del pignoramento per quanto concerne stipendio e pensioni sono definiti dal Codice Civile Italiano nella misura di un quinto dell’importo mensile al netto delle tasse. Ciò significa che un ipotetico compenso da 1200 Euro provoca una detrazione di 240 Euro. Per azioni successive all’accredito su conto bancario o postale intestato al debitore il pignoramento risulta attivo per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale.

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Pubblicato da
Domenico