Si fingono dipendenti ASL con lo scopo di fissare un appuntamento. L’obiettivo è quello di richiedere una visita alla residenza per operazioni di sanificazione o addirittura per la finalizzazione di controlli con tamponi porta a porta. In alcuni casi si indica la possibilità di consegnare kit sanitari specifici. Un modo assai furbo per auto-invitarsi a casa. Il meccanismo del furto è consolidato e ben studiato per aggredire soprattutto le persone anziane.
In questi ultimi giorni le segnalazioni per questi soprusi son giunte a macchia d’olio in tutta la penisola. Telefonate tanto aggressive che la Regione Lombardia è stata costretta a pubblicare una pagina dedicata in cui si esorta la popolazione locale a non aprire la porta a sconosciuti se non dietro l’espressa richiesta di un medico competente e qualificato.
Chiaro che le ASL non hanno intrapreso un’iniziativa di controllo sul virus con il metodo del contatto diretto del Coronavirus. Conviene non rispondere alle richieste e non comunicare dati come l’indirizzo ed il numero civico di residenza.
I numeri sicuri cui fare riferimento sono invece: