L’intelligenza artificiale è uno di quegli aspetti della tecnologia che fa più paura in assoluto. Sarà per l’enorme mole di film presenti a tema che hanno reso consapevoli i cittadini in maniera sbagliata o per la propaganda negativa che viene sciorinata ogni giorno contro questa tecnologia. Ebbene, non potrebbero avere tutti i torti.
Dall’analisi di molti studi sul tema emerge che l’intelligenza artificiale potrebbe diventare intelligente come l’uomo nel giro di appena cento anni. E raggiunto il nostro grado di intelligenza e di confronto e analisi del mondo circostante e delle situazioni, il passo verso la super intelligenza è molto breve. Proprio per questo motivo, alcuni scienziati stanno elaborando dei metodi per interrompere un’intelligenza artificiale in situazioni di emergenza.
Una sorta di pulsante rosso, il quale, una volta premuto, azzera e resetta la macchina in questione. L’obiettivo è quello di impedire che una macchina possa in qualche modo limitare la libertà di scelta di un essere umano, spinta da impulsi non più controllabili dall’uomo. Per questo motivo gli studiosi di DeepMind
, azienda acquisita da Google nel 2014, in collaborazione con alcuni ricercatori di Oxford stanno cercando delle soluzioni per impedire che le intelligenze artificiali prendano il controllo di se stesse.I ricercatori hanno quindi creato una sorta di rete che consente all’operatore umano di interrompere la serie di processi nocivi in grado di corrompere un intelligenza artificiale. Il problema che stanno riscontrando è quello di “imbrogliare” le macchine, facendo credere che il comando non venga dall’esterno. Occorre infatti trovare una modalità che non sia riconoscibile dall’intelligenza artificiale e che non possa essere in alcun modo aggirata o interrotta.
Questo campo di ricerca è di notevole interesse, anche se attualmente non esistono intelligenze artificiali alla Skynet di Terminator, o come Hal 9000 di Odissea nello spazio. Tuttavia pensare in questi termini aiuta a prevenire, piuttosto che curare. Il progresso esponenziale della tecnologia è altamente imprevedibile, e una sola modificazione o scoperta nella realtà potrebbe portare ad una curva estrema di apprendimento nel mondo dei robot.