Il Governo ha stabilito nuove disposizioni che entreranno in vigore a partire da settembre riguardo l’assegno mensile percepito con il reddito di cittadinanza. L’Inps infatti applicherà un vero e proprio taglio sul sussidio di coloro che non hanno speso per intero l’assegno del mese precedente. Sarà compito di Poste Italiane verificare il saldo presente sulla card attribuita ad ogni beneficiario e stabilire di volta in volta la ricarica del reddito di cittadinanza.
In pratica a partire da settembre ogni volta che il saldo della card su cui viene caricato il sussidio risulta maggiore del beneficio stesso, subisce il taglio della differenza. O meglio il surplus non utilizzato verrà automaticamente impiegato fino a capienza della card sino al raggiungimento dell’importo mensile previsto. In breve non si potrà più accumulare la quota non spesa sul reddito erogato nei mesi successivi.
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Di fatto l’Inps non può operare un taglio maggiore al 20% dell’importo assegnato mensilmente con il reddito di cittadinanza. Quindi non può aggredire il surplus monetario presente a fine mese sulla card se questo non supera proprio la soglia minima del 20%. Diversa, anche se non del tutto la procedura di decurtazione semestrale che prevede alla fine del semestre il taglio definitivo della differenza tra il saldo e l’importo massimo totale conseguito a metà anno.
È inoltre importante ricordare che il reddito di cittadinanza ha validità 18 mesi e che a settembre vanno in scadenza tutti quei sussidi attivati a partire da aprile 2019. Secondo la legge è consentito fare una seconda richiesta solo attendendo almeno un mese di vuoto tra la fine del beneficio e l’attribuzione del nuovo. In questo caso sarà necessario aspettare ottobre per fare domanda di ulteriore reddito di cittadinanza. Fermo restando ovviamente che i requisiti per ottenerlo siano ancora presenti nel caso di nuova richiesta.