Gli istituti di statistica stimano che in Italia vi siano 1.500 miliardi di euro fermi in banca tra conti correnti, carte di credito, di debito e prepagate. I soldi vincolati spontaneamente dei clienti non rendono interessi ed anzi si consumano per via di una tassa non visibile. Guardano la prospettiva su un quadro più ampio si scopre che in Europa la Autorità Bancaria Europea (l’Eba – European Banking Authority) stima un complessivo di 10.000 miliardi di euro parcheggiati dai clienti all’interno delle banche.
L’uso sempre più marginale dei contanti sta facendo contrarre la pessima abitudine di usare gli istituti come semplici salvadanai senza curarsi di eventuali altri aspetti che fanno perdere potere al denaro. Aziende e persone fisiche si ritrovano a fare i conti con il progressivo deterioramento dei conti per imposte che gravano sia su depositi modesti che di grande entità. Ecco cosa succede se non intervieni subito.
Tassa per i soldi che lasciamo in banca: depositi una cifra e ti trovi con un importo inferiore
Non importa se lasci in banca una grossa eredità o se usi il tuo conto corrente soltanto per ricevere la modesta indennità di disoccupazione. In ogni caso e per ogni cifra la tendenza alla patrimoniale da inflazione sortisce effetti negativi con un 2% in meno per le somme parcheggiate. Si tratta di una vera e propria tassa invisibile dovuta alla volatilità dei mercati ed al debito pubblico dello Stato. La crisi economica grava sui conti degli italiani che potrebbero registrare perdite più o meno gravi a seconda dell’ammontare residuo dei soldi.
Per non incorrere in tale circostanza occorre consultare un broker finanziario che vi indirizzi nella giusta direzione da seguire. La regola generale che un buon investitore applica è sempre quella di mantenere stabile il valore dei soldi. Arginare la patrimoniale è sempre il metodo migliore per non ritrovarsi con brutte sorprese. Occorre ottenere un deposito a rischio controllato.