Non si è sentito altro che parlare di Coronavirus durante la contagiosa primavera in cui i casi di infezione hanno registrato una pericolosa impennata. In estate il dato si è fortemente rimodulato. Come previsto, il numero di persone esposte al Covid-19 è diminuito nonostante le ultime settimane abbiano riportato un dato in netta controtendenza. Per l’autunno gli esperti concedono tre scenari. A veicolare l’infezione pare possano essere i giovani. Ecco cosa si è detto al riguardo.
Coronavirus: il Governo stila un dossier sul contagio previsto in autunno
Cresce il numero di contagi dopo che nelle ultime ore la Germania ha conosciuto oltre mille infetti in un solo giorno. L‘età media si riduce con tutti i segnali che fanno presagire una ricaduta a breve termine.
In vista di un nuovo DCPM valgono le fondamentali raccomandazioni del Ministero della Salute in merito all’uso di:
- mascherine in luoghi chiusi
- distanziamento sociale
- igiene personale
Roberto Speranza rivolge un appello ai giovani invitandoli alla massima cautela:
“Serve più attenzione. Siete il principale veicolo di contagio”.
Rispetto a due mesi fa l’età media dei contagiati è scesa da 60-65 anni a 40 anni. Preoccupa la riapertura delle scuole e delle facoltà universitarie. Il Governo ha già pronto un documento riservato redatto dagli esperti dell’Istituto superiore di sanità e del ministero, in cui sono analizzati i tre possibili scenari dal migliore al peggiore. Si passa dai contagi sotto controllo all’ipotesi di una seconda ondata delle stesse proporzioni di marzo 2020. Le contromisure speciali si applicheranno alle residenza per anziani ed alle scuole.
Il Ministro Speranza continua dicendo:
“In questi giorni ne stiamo vedendo di tutti i colori: discoteche, apericene, locali notturni affollati, assembramenti di ogni tipo. Alle ragazze e ai ragazzi dico: state attenti, perché voi siete il veicolo principale del contagio in questo momento.
I ragazzi forse non sanno che oggi l’età media del contagio è scesa a 40 anni mentre solo due mesi fa era 60-65 anni. È chiaro quindi che i giovani sono un veicolo di contagio potenziale pericolosissimo, e non tanto per se stessi. Il vero rischio è che, tornati a casa dalla movida, possano contagiare i loro genitori o i loro nonni“.
Secondo il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti:
“E’ indubbio che il virus sfrutti il comportamento sociale degli individui ma trovo curioso questo scaricabarile fatto sui giovani: in fondo, siamo noi che abbiamo dato a loro insegnamenti e messaggi che, forse, in alcuni momenti sono stati anche sbagliati. Per cui ce ne dobbiamo assumere la responsabilità”.
“È vero che l’Italia in questa fase sta meglio degli altri Paesi, ma è pura illusione pensare che, mentre nel resto d’Europa il contagio riparte e già si parla di seconda ondata, noi possiamo restare tranquilli e beati dentro i nostri confini”.
Il primo scenario fa riferimento al contagio locale in forma contenuta con il sistema immunitario in grado di reggere alle pressioni del Coronavirus.
Il secondo scenario, invece, ipotizza una trasmissione sostenuta e controllata su base locale mentre il terzo scenario descrive una complessa situazione in cui si preveda l’adozione di misure straordinarie anche per enti e strutture non sanitarie.