Tantissimi utenti si sono ritrovati spesso con delle operazioni mai autorizzate sul proprio conto corrente bancario o postale. Nella maggior parte dei casi si tratta di autorizzazione di poco conto proprio perché gli hacker cercano di non dare nell’occhio, ma purtroppo con delle attrezzature all’avanguardia riescono anche in questo. Poco a poco, infatti, riescono a rubare un numero elevato di denaro alle vittime. Ma cosa succede se capita? La propria banca è obbligata a risarcire? Eccovi svelati tutti i dettagli qui di seguito.
I consumatori che si ritrovano in questi casi nella maggior parte delle volte è perché sono vittime di phishing. Il classico metodo utilizzato dagli hacker per impadronirsi delle informazioni personali delle vittime e accedere al conto corrente bancario o postale.
Purtroppo, anche se il sistema di Home Banking è consentito solo al proprietario del conto corrente gli hacker riescono ad accedervi e a trasferire il denaro su un altro conto. In tantissimi provano ogni giorno a risolvere il problema con il proprio Istituto di Credito, ma purtroppo con
esito negativo perché gli operatori telefonici rispondono che non è possibile effettuare un risarcimento visto che la responsabilità non può essere dell’intermediario finanziario.Il recepimento della direttiva sui servizi di pagamento del 2007 (in Italia avvenuta nel 2010), però, ha definito gli obblighi degli Istituti di Credito al fine di favorire i sistemi di pagamento elettronici e aumentare la sicurezza dei consumatori. Inoltre, la normativa UE stabilisce che nel momento in cui l’utente nega di aver autorizzato uno strumento di pagamento eseguito è obbligo della banca provare la negligenza del cliente nel custodire le proprie informazioni di accesso. Diversamente sarà la stessa banca a dover restituire il denaro illegittimamente prelevato proprio a causa dell’inadeguatezza presunta dei propri sistemi di sicurezza.