Sembra di parlare di un mondo futuristico e dell’inizio di una puntata di Black Mirror, tuttavia i chip sotto pelle sono ormai una realtà. Questa tecnologia si applica già da un paio di anni in Svezia, dove sono in costante aumento gli utilizzatori del microchip subcutaneo; i motivi sono legati prevalentemente alla praticità dello strumento oltre che alla facilita con cui può essere applicato.
L’istallazione non richiede più di 5 minuti ed è praticamente indolore, può essere fatta anche da un tatuatore. Le funzioni del chip sotto pelle sono le più disparate, può essere utilizzato per aprire le porte di casa, per accedere allo smartphone o impostare la sveglia. Il chip può essere collegato al proprio conto corrente ed essere utilizzato come una normale carta di credito contactless.
Chip sotto pelle: la diffusione in Italia e le applicazioni mediche
Sembra proprio che questa nuova tecnologia possa sbarcare anche in Italia, dove si attende l’approvazione da parte del Ministero della Salute per iniziare la commercializzazione. Tra le compagnie ad aver puntato il mercato italiano la Biohax; la società spera, una volta ottenuto il via libera, di riuscire a “chippare” circa 2’500 persone nei primi 6/8 mesi di attività.
E tra le tante applicazioni che di questa tecnologia una, particolarmente interessante visto il periodo, è quella legata alla salute. Oltre che svolgere le funzioni che già oggi normalmente vengono svolte dai nostri smartphone, il chip subcutaneo potrebbe essere un ottimo mezzo per monitorare la diffusione del Covid-19; sembra questo l’indirizzo preso dalla start-up Dsruptive che sulla propria pagina dichiara:” La nostra piattaforma può essere applicata per la diagnosi precoce della febbre sia a libello individuale che a livello di popolazione. Potrebbe essere usato [il chip] per monitorare la diffusione di un’epidemia come il virus Covid-19 e altre epidemie influenzali“.