Lo studio in merito alla questione nasce con l’obbiettivo principale di avere la possibilità di identificare l’infezione da Coronavirus attraverso campioni di voce tramite algoritmi di IA sviluppati da Voicewise. L’analisi mirerebbe anche a misurare il livello di gravità di infezione e provvederebbe a monitorare il decorso, ciò anche dopo la guarigione.
Il colosso cinese ha fornito smartphone e tablet in modo tale da permettere l’utilizzo della web app sviluppata da Voicewise. Essa è capace di registrare e acquisire le voci dei pazienti nei reparti Covid in modo veloce e da remoto, così da eliminare ogni contatto esistente con il paziente.
Inoltre, l’algoritmo può evidenziare in maniera oggettiva anche delle variazioni della voce davvero minimali così da rilevare malattie degli organi interni e malattie e malattie neurodegenerative. I livelli di accuratezza registrati oscillano tra il 95% e il 98%. Il sistema, oltre ad anticipare la diagnosi, si occupa anche di tenere traccia della malattia e valutare l’efficacia della terapia giorno per giorno.
Il CEO di Voicewise Maria Tavasci è davvero entusiasta sull’argomento e soprattutto anche “di aver trovato un partner come Huawei a supportarci in questa importante sperimentazione che potrebbe segnare una svolta nella diagnosi non solo di infezioni come il Covid19 ma anche di numerose altre patologie“. Mentre per il presidente di Huawei Luigi De Vecchis, “è cruciale importanza e più che mai la collaborazione tra il mondo accademico e quello privato può contribuire a sostenere ed accelerare questo necessario processo“.