Alla base del progetto delle due aziende vi è quanto pensato dal professor Giovanni Saggio – dichiara Huawei – che già nel 2009 aveva avviato un’iniziativa il cui scopo era quello di sfruttare algoritmi di intelligenza artificiale
capaci di analizzare campioni di voce con l’intento di utilizzarli per diagnosticare la presenza di malattie. Attraverso un processo di registrazione da remoto, catalogazione e analisi di campioni di voci dei pazienti, adesso, si tenta di rendere possibile anche la diagnosi di Covid-19.Huawei, dunque, sfrutta l’occasione spinto dall’idea che una tale iniziativa possa offrire la possibilità di effettuare diagnosi tramite smartphone e offre all’azienda Voicewise tutte le tecnologie necessarie al fine di procedere con la sperimentazione. L’intento è quello di ottenere una diagnosi quanto più dettagliata che potrebbe permettere di rilevare anche la gravità della malattia.
Gli studi non sono stati ancora portati a termine, le due aziende al momento stanno tentando di comprendere quali sono gli effetti del Covid-19 sulla voce dei pazienti affetti.