Il processo è alla base stessa della vita delle stelle; grazie proprio alla fusione degli atomi al suo interno riescono a trarre l’energia che permette loro di splendere e di non collassare su se stesse. Per sfruttare questa energia, Europa, Giappone, Stati Uniti e ex Unione Sovietica ormai più di trent’anni fa hanno avviato il progetto ITER, parola latina che significa percorso.
A coprire una posizioni piuttosto importante nel progetto, a cui si sono poi aggiunte anche India, Cina e Corea, è proprio l’Italia che detiene circa il 60% dei contratti industriali
. Il progetto tuttavia, fino al 2015 sembrava un po’ campato in aria, tuttavia l’arrivo di un nuovo direttore generale, Bernard Bigot, ha dato un nuovo slancio all’impresa; se dovesse riuscire a rispettare la tabella di marcia l’impianto dovrebbe vedere l’ignizione del primo plasma di idrogeno per il 2025.La costruzione dell’impianto ha comunque raggiunto il 70% del completamento; i prossimi passi saranno l’attivazione dell’impianto criogenico a elio liquido e la costruzione dei settori dei recipienti sottovuoto. Il progetto ITER difficilmente potrà risolvere con le sue sole forze il problema energetico globale; tuttavia è di sicuro un passo importante verso l’abbandono dei combustibili fossili in direzione di un’energia più pulita e rispettosa dell’ambiente.