L’ultimo provvedimento esecutivo voluto a sostegno economico delle famiglie italiane ridurrà la sua portata a partire dalla data sopra indicata. Il veto alle restrizioni sulle richieste di denaro voluto in via cautelare cesserà di esistere. Tutti i debiti accantonati dall’Ente Riscossione e le ingiunzioni territoriali per i contenziosi in corso e caduti che hanno concesso respiro tornano in attivo.
La sospensione precedentemente concordata riguardo alle somme dovute da stipendi e pensioni – compresi cassa integrazione ed altri sistemi economici relativi al rapporto di lavoro – si riattiva
così come previsto nei tempi e nei modi stabiliti.Si ricorda che il temporaneo blocco pignoramento vale anche per i piani rateali attivi. Tutto risulta congelato fino al 15 ottobre per tutti coloro che hanno concordato un piano di rientro rateale durante il lockdown. Il giorno successivo il sistema torna online con la regolare ripresa delle procedure.
Il prelievo forzato dovuto alla procedura di pignoramento di stipendio e pensione viene definito in calce al Codice Civile. Questo stabilisce la cessione del quinto dell’importo al netto delle imposte. Ciò significa che per entrate regolari da 1.200 euro al mese, ad esempio, sono da prevedersi addebiti pari a 240 Euro. Per azioni successive all’accredito su conto bancario o postale intestato al debitore il pignoramento risulta attivo.
Ricordate di segnare la data in calendario. Tutto riprenderà a breve,