Al momento la scena è tutta del motore endotermico a gasolio che garantisce la migliore usabilità ed un imbattibile rapporto qualità/prezzo. Ci sono dei motivi ben precisi che stanno portando a riconsiderare questa possibilità, primo tra tutti il prezzo. Ecco perché il Diesel è meglio dell’elettrico secondo l’opinione di molti.
I numeri parlano chiaro. Il tasso di adozione per le nuove auto elettriche è in crescita causa anche la concessione dei nuovi incentivi fino a 10.000 Euro. Sebbene siano relativamente pochi, alcuni acquirenti hanno rivalutato questa scelta ricalibrandola sulla base di necessità che per ragioni correlate ad esigenze personali non hanno palesato una soddisfazione al 100%.
A seguito degli sforzi per accaparrarsi un’auto a batteria chiaramente più costosa di una controparte alimentata a gasolio si sono scorti alcuni difetti importanti tipici delle nuove soluzioni. In primo luogo si è parlato di autonomia, intesa come capacità di percorrere una distanza predefinita a fronte di una ricarica completa. raramente si riescono a superare i 500 Km con un modello di gamma medio-elevata. A meno di accedere al segmento delle hyper car, infatti, la resa in chilometri è decisamente modesta per chi mette in preventivo di affrontare un lungo viaggio.
Ma il problema precedente è soltanto il primo dei tanti e si correla ad ulteriori limiti di questa tecnologia. Si consideri che col passare del tempo i dati standard dei cicli WLTP decadono per causa del degrado tipici delle celle agli ioni di litio. Nel giro di qualche lustro la densità energetica non garantisce più lo stesso numero di chilometri. Al momento un fatto del genere è impensabile per chi desidera una vettura affidabile. Infatti non esiste un rete elettrica DC efficace a livello nazionale. Le colonnine di ricarica
sono presenti eppure diradate lungo la penisola. La burocrazia richiede 18 permessi con hotspot EV assenti in autostrada.
Il processo di alimentazione è un altro punto a sfavore dell’elettrico con il rifornimento Diesel che batte su ogni fronte quello delle auto elettriche anche nella sfera delle top di gamma. Come minimo c’è da aspettarsi un tempo di attesa pari a 45 minuti per un pieno di energia. Tempo che si dilata fino a parecchie ore nel caso in cui si scelga di ricaricare in casa, con ovvie ripercussioni sul costo delle bollette elettriche a meno di disporre di sistemi fotovoltaici che azzerino gli oneri di ricarica.
Per quel che riguarda le emissioni c’è però un capovolgimento di fronte dopo le analisi ufficiali degli esperti dell’Università di Eindhoven che ribaltano le tesi del CES-IFO di Monaco di Baviera rilasciate lo scorso anno. Grazie all’uso di energie sempre più green si stabilisce come una Tesla Model 3 possa ridurre l’impatto ambientale del 65% rispetto ad una Mercedes Class C o vettura equivalente.
In merito a tutti gli altri punti si sta convenendo per un radicale cambiamento in ottica usabilità ma certe cose non potranno certo cambiare per coloro che sono già passati alle auto elettriche in questo periodo. Difficile implementare nuovi sistemi di ricarica rapida e batterie se non con ingenti costi futuri per i detentori.