Il cliente che si trova a scegliere tra diesel o elettrico vive un momento di indecisione dovuta alla valutazione di quelli che sono o potrebbero essere i relativi vantaggi o svantaggi dell’una o dell’altra parte. Da un lato abbiamo le più economiche auto Diesel che in luogo del rimborso mobilità hanno subito un balzo in avanti nelle classifiche di preferenza. Dall’altro le sicuramente più onerose EV (Eletric Vehicle) che per la maggior parte degli automobilisti appaiono ancora troppo poco mature.
Nonostante gli inventivi a favore della mobilità eco sostenibile ed una generale crescita del mercato (+2.7&) le auto a batteria appaiono ancora fiacche sul piano evolutivo rispetto alle rispettive controparti a combustibile. Sono decisamente più care, tanto che è impossibile non notare la differenza tra una Tesla ed un’equivalenza Diesel avente medesime performance e caratteristiche tecniche. Su questo punto anche il costo batterie che tenendo conto della vecchia tecnologia al litio lasciano spazio ad interventi di manutenzione e cambio periodico generalmente entro 10 anni dal primo utilizzo.
La praticità di un rifornimento Diesel non si può mettere in discussione. Con un tariffario tutto sommato ben bilanciato si completa nel giro di pochi minuti per poi mettersi volante per migliaia di chilometri. Possiamo dire lo stesso, forse, per una Lucid Air che conta su un rapporto di ricarica rapida a 900V ed un’autonomia prossima ai 900 Km. Ma non tutti possono permettersi spese così folli.
Nella maggioranza dei casi servono ore di ricarica da casa o fino ad un’ora in colonnina. Già, le colonnine elettriche. Al momento sono assenti in autostrada ed appaiono sporadiche anche nei maggiori centri di afflusso cittadino. La scarna scelta non impone concorrenza ed usare la ricarica rapida significa annullare i benefici di costo imposti da questo genere di soluzioni.
Oltretutto i test svolti da parte del CEF-IFO di Monaco di Baviera hanno delineato un inedito profilo sul punto inquinamento. Secondo i dati ufficiali una Mercedes Classe C riuscirebbe, nel lungo periodo, ad emettere meno CO2 di una Tesla Model 3. Risultati di recente contestati dal nuovo rapporto, ma non si può certo negare che siamo ancora parecchi passi indietro rispetto all’idea di fabbriche 100% green per la produzione delle batterie.
Per tutti questi motivi si considera il Diesel migliore dell’elettrico in attesa che si offra una conversione delle fabbriche, una sburocratizzazione a macchia d’olio e veicoli e soluzioni al’avanguardia nel rapporto ricarica/percorrenza. La rivoluzione sembra da demandarsi. Scopriremo quando il mercato potrà essere maturo per un capovolgimento di fronte.