conto corrente Il conto corrente è uno strumento ormai imprescindibile nella vita di tutti i giorni; tuttavia non tutti sono coscienti dei suoi costi di mantenimento. Un conto corrente non è altro che un contratto tra cliente e istituto di credito per permettere al primo di depositare e gestire i propri soldi grazie ai servizi del secondo. Sono in tanti i clienti delle banche che accettano le condizioni del contratto senza porsi troppi quesiti sulle spese.

Riguardo le spese possono essere divisi in due gruppi; la parte fissa, il canone, e la parte variabile, stabilita in base ai movimenti effettuati annualmente. Proprio la parte variabile delle spese legate al conto corrente può essere rimodulata grazie a una buona abilità di contrattazione prima della firma del contratto.

Conto Corrente: quanto costa e come risparmiare

 

Come detto le spese legate al conto corrente possono essere divise tra costi fissi e parte variabile; i costo fissi sono formati da: canone di gestione, canone per le carte di pagamento (Bancomat e carte di credito), spese per l’invio di comunicazioni, spese di bollo. Su questa parte il margine di contrattazione è piuttosto limitato ma si può comunque riuscire a strappare un piccolo sconto.

Le spese variabili invece sono più malleabili e dipendono anche dall’utilizzo che si fa del conto. Una cifra verosimile per quanto riguarda le spese di gestione annuali può essere circa 80 euro. Se si vuole risparmiare è anche possibile aprire un conto base, riservato però a correntisti con un ISEE inferiore a 11’600 euro; un’altra possibilità è poi rappresentata dai conti online.

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