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Batterie a stato solido: una “falsa speranza” secondo l’ex di Tesla

In questo periodo di sviluppo tecnologico, si stanno raggiungendo vette inaspettate. Il problema più eclatante, con cui ancora oggi tutti noi dobbiamo confrontarci, è la limitata capacità delle batteria dei dispositivi. Smartphone, dispositivi domotici, auto, portatili: sono moltissimi gli aspetti della nostra vita legati alla durata di una batteria. E molto spesso occorre sacrificare prestazioni per rientrare nel consumo energetico previsto.

Si sta lavorando molto su questo aspetto, e uno dei punti di svolta potrebbe essere proprio la presentazione delle batterie a stato solido nel prossimo futuro. Ecco di cosa si tratta.

 

Batterie a stato solido, perché potrebbero non sfondare nel mercato

Il problema delle batterie riguarda prima di tutto la produzione, e poi lo smaltimento e l’usura. Una batteria non è per sempre, anche se l’usura, grazie alla ricerca tecnologica è stata drasticamente abbattuta. Le batterie a stato solido dovrebbero abbattere questi problemi grazie a costi di produzione sensibilmente più bassi rispetto alle tradizionali batterie al litio. Tuttavia, Gene Berdichevsky

, ex-ingegnere Tesla e co-fondatore della società Sila Nanotechnologies, non è d’accordo con questa osservazione. Sebbene su questa rivoluzione stia investendo anche un colosso come Volkswagen con QuantumScape, in un White paper l’ingegnere ha scritto che il passaggio a questo tipo di tecnologia potrebbe essere meno scontato del previsto.

Esistono problemi di natura tecnica, come la formazione di dendriti e la microfratture degli elettroliti solidi utilizzati nelle batterie. Inoltre, subentrerebbe anche un problema economico legato agli investimenti. Se da una parte il risparmio nel ciclo produttivo sia degno di nota, in realtà l’investimento necessario per realizzare una serie di industrie legate ad un nuovo metodo produttivo è un’operazione decisamente dispendiosa. Questa situazione potrebbe dare qualche problema a questa tecnologia, in modo tale da farla partire in salita. Vedremo cosa ci riserva il futuro, quello che speriamo è che sia possibile virare verso una svolta ecologica per la salvaguardia dell’ambiente.

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Pubblicato da
Filippo Ferrante