Aggiornare un dispositivo all’ultima versione disponibile è fondamentale anche e soprattutto per una questione di sicurezza. Un device non aggiornato è altamente vulnerabile. Grazie ad un interessante progetto conosciuto internamente come Lacros, i problemi di aggiornamento potrebbero presto essere un ricordo del passato per alcuni servizi Google. L’obiettivo del progetto è fare quel che Android fa già da tempo, evitare che i dispositivi datati costringano gli utenti a comprarne uno nuovo frequentemente a causa della mancanza di aggiornamenti.
Lacros è un’iniziativa sperimentale per separare Chrome dall’interfaccia utente di sistema su Chrome OS. Gli sviluppatori hanno rinominato il file binario di Chrome esistente su Chrome OS in ash-chrome. Hanno quindi preso la versione Linux, ribattezzata lacros-chrome, perfezionato il supporto e l’architettura Wayland e l’hanno resa eseguibile in Chrome OS. Ciò consente a Google di fornire due file binari separati in modo indipendente nonostante la discrepanza della versione di ciascuno. Per rendere più chiaro concretamente in cosa consiste: ad esempio Chrome OS può essere eseguito su OS 87
, ma il file binario di Chrome può essere di una versione più recente.Lacros Chrome funziona e si comporta come un normale browser Chrome installato su un sistema operativo tradizionale. Ci sono sicuramente alcune cose su cui Google deve lavorare per rendere l’esperienza più fluida e intuitiva, ma è solo all’inizio. Infatti, non è ancora disponibile per tutti gli utenti.
Attualmente, Chrome e Chrome OS sono l’uno dipendente dall’altro. Ciò significa che Google aggiorna entrambi ma come se fossero la stessa cosa, un unico pacchetto. Anche se questo non è un problema in sé, il problema sorge nel momento in cui a causa dell’impossibilità di aggiornare il sistema operativo di un dispositivo con Chrome OS diventa impossibile anche aggiornare il browser per sfruttarne a pieno le funzionalità. Lacros potrebbe finalmente essere la soluzione definitiva.