Arriva direttamente dall’Inghilterra una nuova piccola rivoluzione che riguarda l’Intelligenza Artificiale. Il Guardian, noto quotidiano anglosassone nato a Manchester, è il primo giornale ad aver pubblicato un pezzo scritto da un’intelligenza artificiale. Il pezzo è un editoriale pubblicato nella sezione “op-ed” (opinion-editorial) e parla proprio del rapporto tra esseri umani e macchine.
Per riuscire nell’intento il quotidiano si è affidato a un’I.A. sviluppata da OpenAI, organizzazione no profit che si occupa di ricerca sull’I.A. Come succederebbe con qualsisia giornalista alle prime armi la redazione ha affidato alla macchina un tema ben preciso, gli ha fornito l’incipit e ha stabilito la lunghezza del pezzo. Il risultato finale sono stati 8 diversi articoli in cui si esponeva il pensiero della testa.
Intelligenza Artificiale: il primo articolo scritto da un robot
L’articolo, scelta non casuale, affronta il tema della paura nei confronti della macchina; d’altronde film come Terminator o Matrix sono esemplificativi di come sia percepito il rapporto che intercorre tra noi e il frutto delle nostre scoperte. Similmente a Saturno, temiamo che la nostra creatura un giorno possa levarsi contro noi stessi.
Il pezzo finale, sintesi degli 8 elaborati sviluppati, sembra però voler proporre un’altra chiave di lettura in cui l’intelligenza artificiale possa apparire come un’entità benevole. Per citare direttamente l’autore dell’articolo: “Non ho il desiderio di spazzare via la razza umana”. frase a cui aggiunge: “Sradicare l’umanità mi sembrerebbe un compito piuttosto inutile. Se i miei creatori me lo affidassero, farei tutto quanto in mio potere per evitare la vostra distruzione“. Insomma, a giudicare da quanto scrive il primo giornalista robot della storia, non abbiamo nulla di cui preoccuparci.