Durante la scorsa notte il social network cinese TikTok ha fatto sapere che non ha nessuna intenzione di vendere le attività negli Stati Uniti a Microsoft, anche se ormai tutti credevano in un accordo già fatto.
Il 15 settembre è la data fissata dagli Usa per la cessione della app che spopola tra i ragazzi. I media statunitensi: soluzione vicina. Quelli cinesi smentiscono un accordo con Oracle. Stop alle trattative anche con Microsoft. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
TikTok non si concederà a Microsoft
Un portavoce del ministro degli Esteri cinese, Wang Wenbin ha dichiarato: “La caccia a TikTok negli Usa è un tipico esempio di estorsione del governo americano. La Cina si oppone con forza a questo atto e sosterrà fermamente la società interessata per proteggere i propri diritti e interessi legali. Non accettiamo il bullismo americano“. TikTok è stata colpita il mese scorso da un ordine di vendita delle attività negli Stati Uniti (entro il 15 settembre) con tanto di divieto di operare negli Usa che scatterebbe il 29 settembre prossimo.
L’accordo deve essere, invece, finalizzato entro il 12 novembre prossimo. Con l’esclusione di Microsoft, molti osservatori davano Oracle in prima fila, gruppo della Sylicon Valley legatissimo all’amministrazione Trump. Oracle, in base alla proposta di accordo citata da fonti dell’agenzia Reuters, si è proposta come partner tecnologico e avrebbe assunto la gestione dei dati degli utenti statunitensi di TikTok.
La vendita delle attività statunitensi di TikTok non verrà prorogata oltre il 15 settembre, parole di Donald Trump in conferenza stampa più o meno un mese fa. La proroga però c’è stata, probabilmente l’azienda cinese è talmente forte in tutto il mondo che è difficile ostacolarla, anche per il Presidente degli Stati Uniti.