Iniziamo dalla basi, ovvero dalle impostazioni di pre-set che troviamo già alla prima accensione del dispositivo. La vibrazione al tocco, ad esempio, consuma parecchia energia inutilmente in quanto aziona un piccolo motorino particolarmente avido di risorse. Consuma più di un altoparlante ed è quindi da eliminare anche nella scelta del profilo auto preferendo l’uscita sonora standard.
La luminosità ideale si deve mantenere entro il 25-50% in condizioni di normalità. In altri casi è comunque preferibile un livello fisso da bilanciare a seconda la luce ambientale. Sconsigliata, invece, la gestione automatica che impegna il sensore. Una luminosità bassa risparmia energia ed affatica meno la vista.
Passando poi alle app Android si considera l’idea di valutare le statistiche di utilizzo per scoprire software e giochi particolarmente avidi di risorse. In tale contesto rientrano soprattutto i prodotti che fanno uso intensivo della localizzazione GPS, del Bluetooth e delle linee Internet WiFi e Dati Mobili. Disattivando tali componenti il guadagno in autonomia sarà importante.
A monta del precedente paragrafo troviamo il sistema di assorbimento zero per eccellenza, vale a dire la Modalità Aereo che interviene inibendo ogni connettività eccetto le normali chiamate vocali. Funziona sia in ingresso che in uscita nel senso che garantisce risparmio energetico ed anche una ricarica più veloce a dispositivo acceso.
Per finire un trucchetto che può tornare utile in molte situazioni. Nel caso in cui non si disponga di batterie esterne o alimentatori è sempre possibile sfruttare le uscite USB di una televisore (si pensi in hotel ad esempio) per ricaricare lo smartphone senza presa elettrica.