Un periodo di stop al pressing fiscale è stato concesso dalle Amministrazioni durante l’emergenza Covid. Il secco NO al proseguo dei pignoramenti su stipendio, pensione ed indennità è cessato a tempo determinato, ma adesso le cose cambiano con nuove tasse da sostenere.
Il Fisco Italiano intende adottare la linea dura contro i potenziali evasori fiscali che voltano le spalle alle persistenti notifiche di debito. Con effetto immediato si comunica l’applicabilità indiscriminata delle procedure di riscossione coatta che prevedono il prelievo unilaterale dei soldi direttamente dai conti bancari. Scopriamo insieme come funzionerà il tutto.
Il Fisco può prendere i soldi che servono dal tuo conto corrente
Nessuno scampo per le sanguisughe del nostro Stato. La crisi economica dilaga, il lavoro scarseggia e gli incentivi concessi per TV, mobilità e bollette hanno creato un vuoto quasi incolmabile nelle tasse dello Stato. Anche la recente decisione di annullare multe e bollo auto è pesata parecchio per i forzieri dello Stato che registra un dato negativo allarmante.
In luogo di tutte queste vicissitudini finanziarie negative era prevedibile si potesse passare per il prelievo forzato dei soldi dai conti per la copertura delle imposte stabilite. Il contribuente ha ora 60 giorni di tempo a partire dalla data di notifica. Entro questo lasso temporale si può procedere spontaneamente. Cosa accade superato il limite.
In caso di mancato responso al sollecito dell’Agenzia delle Entrate il cittadino incorre nei controlli del Fisco atti a verificare un corrispettivo fondo positivo in banca a copertura delle posizioni debitorie segnalate. Ciò significa che Guardia di Finanza e Banche saranno impegnate nella profilazione dei conti con indicazione dei movimenti e delle giacenze medie.
Nel caso in cui si registri un bene mobile sufficiente a coprire il debito questo viene sanato attingendo al fondo disponibile chiudendo la pratica contro un eventuale e potenziale ricorso del cliente che, in questo caso, non ha possibilità di appellarsi nemmeno ad giudice. Infatti il ruolo di un intermediario viene meno in luogo delle disposizioni vigenti con l’ultima Riforma Fiscale.