Un esempio può essere il quotidiano Repubblica; il nome della testata è stato utilizzato per creare un falso sito che prometteva di offrire un iPhone 11 al misero prezzo di 1 euro. Neanche la Polizia Postale è uscita incolume da queste truffe; il sito delle forze dell’ordine infatti è stato clonato per intimare al malcapitato di turno il pagamento di una finta multa per l’accesso a siti pedopornografici.
L’ultima trovata tra le frodi online è una truffa legata al famoso sito di ecommerce Amazon; sono tanti gli utenti ad aver segnalato alla Polizia Postale un SMS che recita: “Secondo Avviso: (Nome utente), abbiamo cercato di contattarti per il tuo regalo AMAZON-PRIME. Per richiederlo segui questo link...”. Il link rimanda ad una pagina clone dove vengono richiesti i dati personali dell’utente.
Siamo davanti all’ennesimo caso di smishing dunque; la truffa consiste nel sottrarre attraverso un espediente, sta volta l’abbonamento per Amazon Prime, i dati dello sfortunato di turno per poi ripulirne il conto corrente. In questi casi l’unica reale protezione è conoscere i rischi del Web ed essere consapevoli di queste dinamiche. Per evitare spiacevoli inconvenienti è sempre meglio diffidare da messaggi ambigui contenti link di rimando a pagine internet.