L’Antitrust ha multato Poste Italiane con una sanzione di ben 5 milioni di euro. Questo è il massimo consentito dalla legge anche se non deterrente rapportandolo al fatturato del gruppo, il quale, nel 2019, e pari a circa a 3 miliardi e mezzo di euro. L’Autorità ci ha tenuto a comunicare in una nota il motivo di tale decisione: “per aver adottato una pratica commerciale scorretta in violazione del Codice del Consumo, consistente nella promozione, risultata ingannevole, di caratteristiche del servizio di recapito delle raccomandate e del servizio di Ritiro Digitale delle raccomandate“. Il comportamento di Poste Italiane provoca danni non solo ai consumatori ma anche al sistema giustizia del paese, secondo il Garante.
La risposta proveniente da Poste Italiane sembra essere alquanto dura, la quale ha dichiarato che “i contenuti del comunicato dell’Autorità Antitrust sono del tutto inaccettabili
“. Ha inoltre continuato dicendo che “tutelerà, con fiducia nel sistema giudiziario italiano, la propria immagine e reputazione, i propri diritti e la correttezza delle proprie condotte con un ricorso al Tar“.Risponde anche alle accuse riguardanti le raccomandate: “Quanto alle raccomandate, nel 2019 sono state consegnati oltre 120 milioni di pezzi, ricevendo, nel medesimo periodo, meno di 1000 reclami relativi agli avvisi di giacenza, pari allo 0,00008% del totale delle raccomandate regolarmente gestite“. Poste, inoltre, respinge totalmente l’accusa di non aver attivate misure di monitoraggio, controllo e correzione di eventuali anomalie.
Infine, l’azienda ci tiene a ricordare a tutti che il lavoro svolto nel pieno dell’emergenza sanitaria è stato davvero eccezionale, dove i cittadini italiani sono stati aiutati senza che nessuno si tirasse indietro.