Un tema che rimane sempre attuale è sicuramente quello legato all’energia, essa infatti è una risorsa a dir poco indispensabile per l’intero pianeta, con una richiesta sempre più crescente che spinge i ricercatori a investire nel trovare una fonte efficiente e che riduca le emissioni nell’ambiente di sostanze dannose, cosa purtroppo inevitabile con gli attuali combustibili fossili.
Ovviamente come sotto tema più caldo parlando di energia abbiamo il nucleare, una tecnologia per produrre corrente elettrica che divide le folle, c’è chi è fermamente convinto infatti che il nucleare sia solo un danno e una fonte di rischio, mentre c’è anche chi pensa che tale direzione sia il futuro dell’energia.
Attualmente le centrali nucleari per produrre corrente elettriche sfruttano nuclei di uranio e plutonio che, a seguito di fissione nucleare, si dividono in nuclei più leggeri con una certa quantità di massa atomica che trasformandosi in energia consente la produzione di corrente.
Questo processo produce enormi quantità di energia secondo la legge E= mc², però di contro rilascia anche scorie radioattive il cui smaltimento risulta arduo, pericolo e richiede centinaia di anni.
Ecco dunque perchè la ricerca ora si sta spostando verso la fusione nucleare, la reazione nucleare inversa alla fissione, in cui due atomi leggeri, generalmente di deuterio, sotto pressioni e temperature impressionanti, si fondono a formare un nucleo di Elio, più pesante ma con massa complessiva inferiore rispetto alla somma netta dei due precedenti, la massa dispersa, sempre secondo la legge E=mc², si trasforma in energia, con la differenza che questa reazione non produce scorie tossiche radioattive e risulta estremamente più efficiente, talmente tanto che una centrale potrebbe diventare autonoma, ovvero produrre più energia di quella che necessità per funzionare, dal momento che il compenso per la conservazione dell’energia totale del sistema è fornito dalla perdita di massa.
ENEA avvia il centro italiano per produrre energia
A Frascati la potenza del sole racchiusa in una scatola di pura tecnologia, grande 10 metri e con un raggio di 5, essa racchiuderà ben 33 metri cubi di plasma ad una temperatura di 100 milioni di gradi celsius e produrrà 6 milioni di ampere di intensità di corrente.
Il macchinario che verrà installato si chiamerà DTT (Diverter Tomakak Test), avrà un impatto occupazionale molto importante, infatti oltre a impiegare numerosi addetti specializzati per la gestione del macchinario, occuperà numerosi addetti per tenere sotto controllo l’intero complesso e far andare tutto bene.
Stando ai calcoli degli analisti, DTT a fronte di un investimento economico di ben 600 milioni, porterà ad un guadagno mostruoso di 2 miliardi di euro, il macchinario sarà infatti unico nel suo genere e consentirà, grazie a speciali campi magnetici di confinare il plasma evitando problemi legati alle temperature mostruose del reattore.
I campi magnetici speciali infatti avranno una forma particolare definita toroidale e saranno così in grado di confinare efficacemente il plasma, tra l’altro i magneti adoperati vantano anche la produzione in Italia, un traguardo importante per il nostro paese.