Una riforma definisce la modifica al sistema interno delle banche in relazione alla gestione del conto corrente. Fino a questo momento non si era sentita l’esigenza di provvedere ad un sistema di tutela orientato al cliente ma con il DL 1712 cambiano le cose a vantaggio dei titolari di conto bancario. Ciò che oggi si è confermata come una vera e propria ingiustizia sta per svanire sotto gli effetti di un Decreto che attua nuove direttive. Gli istituti non potranno fare più ciò che desiderano per quanto riguarda l’amministrazione di conti correnti e carte di credito. Ecco cosa cambia.
Banche: non si potranno più tirare indietro dopo la modifica
Il centro focale della questione verte sulla rimodulazione del potere decisionale delle banche che passa in secondo piano rispetto agli accordi prestabiliti con il cliente finale. Costui può adesso mantenere in attivo il proprio profilo anche in caso di scarsa liquidità o poca movimentazione.
Le importanti novità salienti del nuovo decreto attuativo ora in discussione vertono sulla abolizione conto corrente che viene abolita in virtù delle nuove regole. Fino ad oggi era stato concesso il privilegio di attuare azioni unilaterali per la sospensione ed il blocco dei profili inattivi dei risparmiatori. Con la Riforma 2020 le carte di credito e le altre formule di giacenza economica personale non potranno più essere inibite senza il consenso del diretto interessato. Si passa, quindi, ad una quanto mai completa normalità e flessibilità nella gestione dei profili bancari.
Oltretutto il nuovo codice definisce regole aggiornate per i fidi di cassa che non potranno essere richiesti prima della loro scadenza. Tutto ciò che è stato esplicato nel presente post vale ovviamente in caso di saldo positivo del conto.