Il decreto Agosto ha disposto una proroga al precedente limite del 31 agosto, dopo il quale sarebbe stato nuovamente possibile per il Fisco procedere a pignoramenti, invio di cartelle esattoriali e accertamenti.
Con il decreto Rilancio, la scadenza del periodo di “tolleranza fiscale” era stata fissata a fine agosto per permettere a tutti i cittadini di rimettersi in sesto prima di affrontare i pagamenti dei vari tributi o di sanare situazioni debitorie verso l’Agenzia delle Entrate.
Nel decreto seguente, invece, il limite è stato spostato al 15 ottobre, di fronte ad un’evidente difficoltà di molte famiglie e di molti privati nel recuperare il capitale necessario a coprire queste spese.
A partire dal 16 ottobre, però, il Fisco potrà nuovamente inviare avvisi di pagamento. Non solo: soggetti terzi potranno tornare ad esigere il pagamento di mutui o rate che fino a questo momento erano state congelate.
Fisco, dal 16 ottobre si torna ad un regime fiscale più stringente
Con i decreti finora redatti e approvati, si era infatti disposto il congelamento di mutui e rate per le famiglie che ne facessero richiesta. I creditori non avrebbero potuto quindi pretendere che le rate insolute fossero pagate, come invece potranno fare a partire dal 16 ottobre.
Per evitare che le famiglie si ritrovino a dover pagare tutti gli arretrati in un’unica soluzione – come alcune società potrebbero richiedere – il Governo ha disposto una soglia di tolleranza pari a 10 mensilità: se non si eccede questo range, si potrà ricominciare a pagare mese dopo mese ogni mensilità, andando a mettere in coda gli arretrati e senza doverli corrispondere tutti insieme.
Contestualmente, il Fisco tornerà ad operare a regime più serrato, inviando laddove necessario cartelle esattoriali e avvisi di pagamento.