Il lancio di un prodotto è un momento cruciale, anche più del suo sviluppo e delle sue funzionalità. Rappresenta il primo step di condivisione con l’utente e dovrebbe essere in ogni modo facilità e semplificato al massimo. Eppure così non è stato in nessuno dei tre casi citati nel titolo di questo articolo.

Questo autunno si prospetta uno dei più interessanti dell’ultima decade. Una serie di rivoluzioni senza precedenti, vedranno un incremento impressionante nelle prestazioni delle schede grafiche e delle console next-gen in uscita a ottobre e novembre. Un aggiornamento che non hai mai visto uno scarto così pronunciato con la generazione precedente e il cui successo era praticamente scontato.

Come mai, c’è da chiedersi, grandi aziende come Microsoft, Sony e Nvidia riescono a farsi trovare costantemente impreparati?

 

Caos programmato o sistema da rivalutare?

Il caos che si è scatenato durante l’apertura delle prenotazioni delle nuove schede grafiche di Nvidia, dei due nuovi modelli di Xbox e di PlayStation non può essere spiegato in nessun altro modo, se non con il termine disorganizzazione. Ma è veramente così?

Nel 2020, aziende della portata di Sony o Nvidia o ancora Microsoft hanno a disposizione decine di analisti che prevedono le tendenze del mercato, in modo tale da preparare al meglio il lancio di un prodotto, senza rischiare che questo venga dichiarato sold out in poche ore. Ma purtroppo, la situazione si ripresenta con cadenza regolare. Non solo i prodotti vanno sold out, ma lo fanno in pochi minuti, come se queste aziende non siamo in grado di provvedere ad una domanda preannunciata.

Alla base di questi principi di mercato c’è una logica sbagliata, a causa soprattutto della guerra commerciale tra le aziende del settore gaming. La concorrenza è spietata e il fatto che un prodotto sia sold out in pochi minuti sta a significare un vero e proprio successo da parte dell’azienda, che si è dimostrata capace di attirare l’attenzione di milioni di utenti. Eppure la questione non si ferma qui, ma è molto più complicata.

Aziende come Facebook o come Apple, sono decisamente più organizzate da questo punto di vista. Certo, i prodotti vanno sold out anche nel loro caso, ma i siti continuano a funzionare e ad accettare ordini. Al momento delle singole prenotazioni viene indicata all’utente una data ben precisa per la consegna del prodotto, tenendo in considerazione la domanda e i tempi di produzione e spedizione. Forse è qui che si dovrebbe prendere esempio. Occorre garantire all’acquirente un piano chiaro di spedizione e disponibilità, per rendere la transazione un momento appagante e rilassante, non una corsa contro il tempo e una battaglia contro il mondo intero.

Infatti, Nvidia ancora non ha dichiarato quando i suoi prodotti saranno nuovamente disponibili; lo stesso vale per Xbox e PS5. Una situazione incredibile che ha lasciato in tanti a bocca asciutta, ma soprattutto delusi e scoraggiati, dopo magari aver perso anche delle ore sul sito in attesa di maggiori informazioni o di procedere all’ordine.

Questa è una situazione che non è più accettabile e che dovrebbe essere rivista secondo le modalità di Facebook ed Apple per un futuro più sostenibile da parte degli utenti e più limpido nelle transazioni.

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